Mercoledì 16 febbraio 2022 ore 20,30
Enzo Vetrano / Stefano Randisi
Riccardo3 l’avversario
di Francesco Niccolini
liberamente ispirato al Riccardo III di William Shakespeare e ai crimini di Jean-Claude Romand
con Enzo Vetrano, Stefano Randisi e Giovanni Moschella
regia Enzo Vetrano e Stefano Randisi
uno spettacolo Arca Azzurra
in collaborazione con Le tre corde / Compagnia Vetrano Randisi
BIGLIETTI
intero € 24
ridotto € 22
Acquista i biglietti su Vivaticket
oppure presso la nostra biglietteria in Via Maria SS. Guadalupe 5 a Breno, ogni martedì, giovedì e venerdì dalle 17,30 alle 18,30 (escluso festivi e periodo dal 18 dicembre 2021 al 10 gennaio 2022 compresi e dal 9 al 18 aprile 2022 compresi).
Non si accettano prenotazioni telefoniche.
(Foto: Luca Del Pia)
Il nuovo appuntamento con la Prosa nella Stagione 2021-2022 del Teatro delle Ali di Breno, in programma mercoledì 16 febbraio alle 20.30 sul palco del Teatro Giardino, è con Enzo Vetrano e Stefano Randisi, in scena con Riccardo 3 l’avversario.
Uno spettacolo che è ormai “il riferimento” di questi anni per un testo, il Riccardo shakespeariano, sottratto sia alle banali attualizzazioni sia all’ennesima pedissequa variazione di tante messe in scena tradizionali. Un tentativo di rispondere ad alcune domande sempre presenti nell’esperienza umana: oggi, dove alberga la nostra ferocia smodata? E da quei corpi e da quelle menti, è possibile estirparla? Davvero l’unica possibilità è opporre una violenza giusta alla violenza sanguinaria? Uno spettacolo di rarissima intensità dove tre attori sostengono tutti i ruoli, compresi quelli femminili, e offrono una prova semplicemente strepitosa.
Con questa pillola di approfondimento Daniele Pellizzari ci prende per mano e ci accompagna alla scoperta di uno spettacolo splendido e senza sconti.
Il testo, un adattamento di Francesco Niccolini, rilegge in chiave contemporanea un grande classico di Shakespeare: Riccardo III, oggi demone recluso e indomito, viene qui sottratto al medioevo inglese e diventa abitante del presente, dando vita a una messa in scena che non sarà una pura variazione sul tema ma qualcosa di “meno rassicurante”.
L’ambientazione non è quella di una sala da palazzo reale quattrocentesca, ma sul palcoscenico tutto è bianco e verde acido, pareti che ricordano molto da vicino la stanza di un ospedale: un letto, una sedia a rotelle, un grande specchio. Forse ci troviamo all’interno di un ospedale psichiatrico o un manicomio criminale e forse stiamo per assistere a una terapia sperimentale che porterà un paziente ad affrontare gli orrori di cui si è macchiato. In scena Enzo Vetrano nel ruolo di Riccardo, Stefano Randisi è Lady Anna, ma è anche un sicario, Giorgio di Clarence, Buckingham, Edoardo e Richmond, e Giovanni Moschella nei panni di tutti gli altri personaggi: un altro sicario, Hastings, Elisabetta, il principino, Margherita, il sindaco di Londra, Stanley.
Uno spazio algido dove tutto è fatto della stessa sostanza di cui sono gli incubi: le vecchie foto, le incisioni sbiadite e le apparizioni, in cui i “forse” sono più delle certezze e governano la messa in scena, gli scambi di ruoli, le ambiguità dei personaggi.
Riccardo3 è soprattutto una scommessa. Vedere se si può mettere in scena questo capolavoro shakespeariano strepitoso, con una quantità di personaggi immensa solo con tre attori. Tre attori che fanno tutte le parti, compreso le parti femminili. Un manicomio? Si! Un autentico manicomio. Addirittura, direi un manicomio criminale, perché è dentro la stanza di un manicomio criminale che si sviluppa l’azione. Un internato, un medico, un infermiere? Forse due internati e un infermiere? Forse tre internati? Non lo sappiamo. Non lo riusciremo a capire, forse, nemmeno alla fine. Ma attraverso Riccardo III, il criminale protagonista dello spettacolo, si scoprirà delle cose. Che cosa esattamente? Soltanto vedendo lo spettacolo si potrà scoprire.
Attori, autori e registi teatrali, ENZO VETRANO e STEFANO RANDISI lavorano insieme dal 1976.
Col Teatro Daggide di Palermo, loro città d’origine, Vetrano e Randisi hanno condiviso l’esperienza formativa del teatro di gruppo, orientando la propria ricerca verso il teatro d’attore, l’improvvisazione e la drammaturgia collettiva. Dall’83 al 92 hanno formato una compagnia all’interno della Cooperativa Nuova Scena di Bologna, per la quale hanno scritto, diretto e interpretato diversi spettacoli, e hanno partecipato a vari lavori con Leo de Berardinis.
Nel 1995 hanno fondato l’Associazione Culturale Diablogues, che nel 2015 si è unita ad altre realtà del territorio nella Cooperativa Le Tre Corde, e che spazia da produzioni di spettacoli di ricerca teatrale e musicale alla didattica, da collaborazioni e consulenze artistiche alla progettazione e realizzazione di festival, rassegne ed eventi. Dal 1999 hanno avviato uno studio sui testi classici che ha fatto conoscere e apprezzare il loro lavoro anche in circuiti di teatro più tradizionale, distinguendosi per uno sguardo innovativo sui testi e gli autori affrontati, in particolare sul teatro di Pirandello. Recentemente hanno affrontato con risultati emozionanti la drammaturgia di Franco Scaldati. Premi: Premio Annibale Ruccello nel 2014 per Totò e Vicé di Scaldati, Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2011 – Miglior spettacolo per I Giganti della Montagna, Premio Hystrio-Anct nel 2010 per il loro lavoro tra ricerca e tradizione, Premio ETI – Gli Olimpici del Teatro 2007 – Miglior spettacolo per Le smanie per la villeggiatura, Premio Palermo per il Teatro 1988 con Mata Hari a Palermo. Enzo Vetrano e Stefano Randisi sono presenti nel Dizionario dello Spettacolo del Novecento edito nel 1998 da Baldini e Castoldi.